di ALESSIA TROVATO
Solitamente, il 9 Maggio, stampa, televisione ed organi di informazione, ricordano la scomparsa di Aldo Moro, esponente di grande spessore politico, appartenente alla democrazia cristiana, ucciso, dopo essere stato sequestrato, dalle Brigate Rosse. Ma, non tutti ricordano, che questa data nell’anno 1978, purtroppo, coincide con l’uccisione di un altro grande uomo: Peppino Impastato.
Giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, attivista politico, Peppino Impastato, nasce a Cinisi il 5 Maggio del 1948, in una famiglia, dove l’influenza mafiosa era palese. Nel 1965, fonda l’Idea Socialista: un giornalino, dove inizia a scrivere i primi articoli sulle infiltrazioni mafiose , nell’ambito comunale. Per questa ragione, venne allontanato dal padre, si trasferisce presso l’abitazione dello zio materno, dove continua la sua intensa e provocatoria attività politica di denuncia. Con passione e dedizione, istituisce il gruppo “ Musica e Cultura “ , dove si affrontano differenti temi , spaziando dalla musica alla politica e molto altro.
Nel 1977, nasce Radio Out, radio libera autofinanziata, dove Peppino Impastato denuncia i traffici illeciti del capomafia locale, da lui soprannominato Tano seduto, Gaetano Badalamenti; il quale aveva un ruolo di primo piano e gestiva inoltre il traffico internazionale di stupefacenti , avvalendosi della complicità di esponenti all’interno dell’aeroporto di Punta Raisi (odierno aeroporto Falcone Borsellino);
Ai microfoni della suddetta radio, si esponeva dichiarando tutto il suo disprezzo verso le attività mafiose, affermando che erano solo “ Cento Passi”, la distanza tra la legalità ed il malaffare, e cioè la distanza tra la radio e l’abitazione del capomafia. L’omonimo film, interpretato da Luigi Lo Cascio, diretto da Marco Tullio Giordana, ci presenta l’anima ed il cuore di un uomo che ha lottato sino alla fine, nonostante fosse stato più volte minacciato, per difendere le sue convinzioni.
Le sue idee politiche, gli diedero l’opportunità di candidarsi alle elezioni comunali, nella lista di Democrazia Proletaria, non seppe mai l’esito, in quanto venne ucciso la notte tra l’8 ed il 9 Maggio. Fu inscenato un suicidio, ma nessuno ci ha mai creduto, soprattutto la mamma che ha sempre lottato affinché venisse fatta luce sul delitto e giustizia per suo figlio.
La vita di questo eroe moderno, è stata rappresentata , dal fumettista Lelio Bonaccorso, messinese di origine, che con maestria ed eleganza ha rappresentato la figura di Peppino Impastato, facendola comprendere anche ai bambini. Omaggio ad giovane che credeva nei valori della giustizia e della legalità
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