di ALESSIA TROVATO
Artista poliedrico, scrittore, cantautore, regista, nasce a Roma il 5 Febbraio del 1977.
Appassionato di fumetti, rifiuta un contratto, all’età di 16 anni , per proseguire gli studi al liceo classico, si iscrive alla facoltà di storia dell’arte ma non conseguirà la laurea.
Collabora con un centro di igiene mentale, sia come obiettore di coscienza che come volontario. Esperienza toccante, che segnerà tutto il suo percorso artistico e lo condurrà alla stesura di brani molto profondi, che lo porteranno ad ottenere un discreto successo, facendogli anche vincere il 57° festival di Sanremo, nel 2007, con il brano “ Ti regalerò una rosa”. Il tema del brano, racconta il sentimento dell’amore, vissuto tra le pareti di un ospedale psichiatrico. Vincitore anche in quell’edizione del premio della critica Mia Martini e il premio della sala stampa Lucio Dalla;
Nel Novembre dello stesso anno, interpreterà, uno dei cinque corti, tratti da alcune lettere originali, ritrovate nel Manicomio di Volterra, in onda sul canale Cult di Sky, insieme ad altri grandi attori del calibro di Gigi Proietti, Claudia Pandolfi, etc. Brani che, l’artista romano, inserirà nel suo libro “ Centro di igiene mentale”;
Ripercorriamo, le tappe salienti della sua brillante carriera artistica: esordì nei locali romani, frequentati all’epoca, anche da giovani cantautori, del calibro di Max Gazzè , Niccolò Fabi, Federico Zampaglione e molti altri. “ L’uomo dei bottoni”, brano con cui nel 1998 si aggiudica il premio Siae, nel concorso Nazionale Cantautori.
Successivamente nel 2000, lo stesso Max Gazzè e Niccolò Fabi, gli propongono di aprire i loro concerti, trampolino di lancio che gli permetterà di farsi conoscere al grande pubblico.
Tenterà, molte volte, di salire sul palco dell’Ariston, senza successo, i suoi brani saranno rifiutati dai direttori artistici del momento, sino al 2006, quando si classificherà al secondo posto, nella categoria Giovani, con il brano “ Che bella Gente “.
Precedentemente, ottenne il successo con un tormentone nell’estate del 2005, dedicato all’omonimo cantautore : “ Vorrei cantare come Biagio Antonacci”; nel brano ironico, in realtà, si descrive la fatica per un giovane artista, di affermarsi nel mondo dello spettacolo. Dal 2008 in poi, intraprenderà la carriera di regista, girando, dei docufilm, trattando temi differenti; “Magazzino 18” , ad esempio, è un docufilm , che, racconta la tragedia delle vittime delle foibe, ripercorrendo la storia di un luogo effettivamente esistente nel porto Vecchio di Trieste; Il suo impegno nel sociale, lo si evince anche dal brano Genova brucia, che gli farà vincere il premio Amnesty Italia 2011;
Una entusiasmante carriera, anche come autore teatrale, debutta nel 2010, con lo spettacolo” Li romani in Russia”, a Mosca, per la regia di Alessandro Benvenuti; a cui seguiranno Mio Nonno è morto in guerra, Il secondo figlio di Dio, e Manuale di volo per uomo; La sua intensa e variegata carriera artistica, lo riporterà nel 2018, a calcare il palco del Teatro Ariston, con il brano “Abbi cura di me”, testo coinvolgente, brano che descrive l’amore in tutte le sue sfaccettature. Omaggio ad un artista che attraverso i suoi mille volti, ha saputo districarsi ottenendo l’apprezzamento del pubblico e della critica.
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