di GIANFRANCO DE BIASI
Un tappeto sul quale srotolare sogni. Quando tutti gli amici erano finiti e restavi solo, trovavi le voci calde e riconosciute di RaiStereoNotte. Amici che non ti avrebbero mai detto, dopo la mezzanotte, ‘sono stanco, torno a casa’; voci che ti avrebbero accompagnato nelle ore di gioia o di solitudine, in notti irrequiete o placide. In una epoca in cui si cominciava a ‘vendere’, ovunque, servizio pubblico o radio private, spazzatura, RaiStereoNotte era il baluardo, l’argine, la barricata dietro alla quale organizzare la propria resistenza contro le banalità musicali e contro gli scempi culturali. Una sorta di ecologia mentale negli anni in cui l’edonismo e la superficialità facevano da humus allo sfacelo di oggi.
Era un patto taciuto e non sottoscritto, una anarchica forma di resilienza contro la violenza del giorno: raccogliersi tra le voci amiche di – fra le tante – Vigorito, Sisti, Assante, Seneca, Liperi, De Santis…(mi perdonino tutti gli altri non citati). Sono cresciuto ascoltando la musica di RaiStereoNotte, vi erano affinità elettive tra quanto ascoltavo e, la musica proposta -soprattutto quella di Giampiero Vigorito-. Vi era quasi un progetto etico in una trasmissione simile. Quel modo di ‘fare radio’ infatti non esiste più. E né il video, né il web, di oggi, potranno mai avvicinarsi, agguantare l’originalità evocatrice e creatrice propria della magia che RaiStereoNotte inoculava nelle nostre notti riempiendole di vita.
Questo è il mio contributo, pubblicato nel bellissimo libro a cura di Giampiero Vigorito, RaiStereoNotte – Il libro, Iacobelli editore. Ho pensato di riproporlo in contesti diversi, per far conoscere a quanti ignorano un capitolo fondamentale della nostra storia del costume, dell’arte, della creatività relativa agli anni che vanno dal 1982 al 1994. Ho pensato sia giusto rendere giustizia alla passione di tanti giovani talentuosi che hanno condiviso una esperienza profondamente autentica e segnatamente oltre le banalità coeve e contemporanee. Il tratto distintivo di RaiStereoNotte era, di fatti, la ricerca musicale proposta dalla sensibilità estetica dei diversi conduttori. Si badi che il web era di là da venire e, che quindi, questi conduttori radiofonici erano veri e propri esploratori che in primis esperivano quanto poi diventava di pubblico dominio. Per quanti hanno vissuto le notti in cui regnava la musica e le Voci dei diversi conduttori di RaiStereoNotte, non bisogna sforzarsi a far comprendere della magia di questa trasmissione radiofonica notturna (cominciava dopo il radio giornale della mezzanotte per proseguire sino all’alba).
Per quanti non hanno avuto la fortuna di vivere e nutrirsi delle puntate di RaiStereoNotte, beh, bisogna fare uno sforzo per tentare di far loro capire cosa si sono, letteralmente, persi! Al riguardo però, un piccolo vantaggio che recupera la mancanza, esiste: da tempo è in corso una opera di repêchage e digitalizzazione delle diverse annualità delle trasmissioni, le quali sono pubblicate sul sito che porta il nome storico dell’indirizzo originario che vide i natali della trasmissione: Via Po, 14. Quindi, collegandosi a http://viapo14.it è possibile riascoltare e rivivere le atmosfere soffuse profuse dai vari conduttori.
Il Libro di Giampiero Vigorito ha un merito: irrompe nella memoria (mai più esemplare passare, qui, da una memoria individuale ad una memoria collettiva) restituendo tutta la possanza di una epoca, di una epoca musicale e, basterebbe questo semplice aspetto, si caratterizza quale testimonianza vivissima, profonda, originale che suggerisce, nei toni a tratti nostalgici (mai banali), una direttrice di senso alla memoria stessa.
Mancanze: sistemare il passato e ordinare il futuro. Il compito implicitamente etico svolto da RaiStereoNotte non poteva non essere compiuto, oggi, da una delle anime più acute e sensibili, protagonista e conduttore radiofonico dei viaggi musicali: Giampiero Vigorito. Il suo libro si dipana, pagina dopo pagina, come un tappeto sul quale corre la memoria collettiva accompagnata dai suoni, colori, emozioni, raccordando note e parole, anime e pensieri, vita e morte (di gruppi musicali e personaggi privati e/o pubblici, finanche di alcuni conduttori e, specularmente, nell’intimo di ciascuno, delle dipartite di tanti cari che pure avevano in RaiStereoNotte un punto di riferimento nelle angosce notturne, nel fumo che rodeva le camere, nell’eroina che invadeva le vene o nei tanti amori mancati, nei sogni rivoluzionari…).
Le diverse testimonianze mettono a nudo la storia di tutti, con dolcezza e risolutezza. Specchi opposti, attore e pubblico, conduttore e ascoltatore: il limes della musica abbatte ogni confine. Mentre ciascuno riprende il proprio cammino solitario, pensando nello sbuffo del fumo e nel rivolo di un sogno che mai più avremo migliori insonnie di quelle condivise con l’architetto invisibile delle nostre anime…(grazie, Giampiero Vigorito, a nome di tutti!)
Comment here