di MATTEO VICINANZA
È passato mezzo secolo da quel 3 gennaio 1971 giorno in cui moriva uno dei più importanti e longevi dirigenti della storia della società della Salernitana, stiamo parlando di Bruno Somma scomparso all’età di 47 anni, mentre la Salernitana stava per scendere in campo contro il Pescara.
L’avventura di Bruno Somma come dirigente della Salernitana ha segnato grandi tappe fondamentali per la squadra con il cavalluccio marino sul petto. Un ventennio vissuto con il sangue granata che gli scorreva nelle vene, scandendo delle pagine importanti e dolorose nella storia della Salernitana come la morte di Giuseppe Plaitano uno dei primi tifosi della Salernitana a morire dentro uno stadio di calcio Italiano. Oltre alle pagine dolorose della storia della Salernitana ci sono state anche pagine felici, come l’arrivo di Pierino Prati scomparso qualche mese fa con il ricordo di Salerno nel cuore. Bruno Somma fu anche talentuoso dirigente, team manager, direttore sportivo e agente di mercato grazie alle conoscenze e ai rapporti con la società del Milan e con il comandante Achille Lauro, all’epoca patron del Napoli. Riuscì a rifiutare le tante offerte che gli giungevano dalle altre società che avrebbero fatto carte false per avere un uomo intelligente come lui.
Bruno Somma non avrebbe mai voluto tradire la Salernitana per andare a fare il dirigente di un’altra società. Queste sono state le parole e la vita di un uomo dal cuore granata quello stesso cuore che ha smesso di battere più di 50 anni fa. La famiglia, che da sempre onora la memoria del factotum granata, chiede alla società attuale di voler ricordare Bruno Somma nella Hall of fame, semplicemente per quello che è stato, ovvero il dirigente più longevo della storia granata della Salernitana.
Fonte foto: www.oradicronache.it
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