Le strade di Mario

Una scarpa rossa contro la violenza sulle Donne

di ALESSIA TROVATO

Una scarpa Rossa”, simbolo della Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne.

Un fenomeno antico, riconducibile alla notte dei tempi, si celebra il 25 novembre in quanto l’Assemblea delle Nazioni Unite, ha istituito in questa data, che ricorda l’anniversario dell’uccisione, nel 1960, delle tre sorelle sudamericane, Patria Mercedes Mirabal, María Argentina Minerva Mirabal e Antonia María Teresa Mirabal: la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne.

Per capire perché la ricorrenza cade proprio in questa giornata, istituita vent’anni dopo, nel 1980, dobbiamo ripercorrere quello che accadde esattamente sessanta anni fa, quando tre giovani sorelle dominicane uscirono di casa per fare visita ai propri mariti che si trovavano in carcere in quanto dissidenti politici e vennero brutalmente uccise. Già conosciute, in quanto attiviste politiche, erano denominate anche con il nome di Las Mariposas (le farfalle), per il loro coraggio di opporsi alla dittatura e di lottare per i diritti femminili.

Vennero picchiate, stuprate e successivamente bruciate da un gruppo di militari del Sim. In epoca odierna, le donne, in alcuni casi vengono rappresentate come un oggetto da possedere, da esibire e da opprimere, imponendo la propria volontà, senza poter esprimere la propria opinione. Esistono molteplici forme di violenza, non solo quella sessuale, la più conosciuta così come la violenza fisica, ciò che si conosce meno è la violenza psicologica che si delinea in differenti comportamenti, soprattutto in ambito familiare e di coppia, quando l’uomo usando appellativi e comportamenti poco consoni, riesce ad annientare la volontà della donna.

Da anni sono presenti sul territorio, associazioni ed organizzazioni che sostengono le donne attraverso un percorso psicologico e rieducativo, nel momento in cui decidono di denunciare il proprio aguzzino. Si avvalgono di figure professionali e soprattutto di donne che già vittime, loro malgrado, hanno vissuto lo stesso doloroso percorso. Mi sono sempre chiesta, al di là che sia uomo o donna, come si può pensare di uccidere un’altra vita umana, in nome di ciò che è scritto nei Comandamenti quando ascoltiamo un telegiornale o leggiamo una notizia , la prima domanda che mi pongo è, perché non esiste ancora una pena certa?

Io mi auguro che la “scarpa rossa” a cui mi riferivo all’inizio, venga indossata solo per mostrare solamente l’eleganza di tutte noi Donne, e non più per ricondurla a un brutale assassinio.

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