di FRANCESCA GIANNATTASIO
Anche quest’anno, dall’11 al 16 novembre, si è tenuto il Festival Internazionale del Cinema di Salerno, giunto ormai alla sua 73ª edizione. Il cinema Augusteo e il cinema S. Demetrio di Salerno hanno ospitato per tutta la settimana il festival, proiettando film, documentari e cortometraggi durante tutto il corso della giornata: la fascia mattutina è stata dedicata al progetto scuola “Il Lavoro”, accogliendo nelle sale gli studenti di tutti i gradi di istruzione, mentre il pomeriggio è stato dedicato a documentari, cortometraggi, mediometraggi e alle sezioni “Discovery Campania”, Docu-Fiction, Videoscuola e Videoclip. Per ogni serata del festival sono stati selezionati poi due lungometraggi a soggetto per ogni location ospitante.
Anche quest’anno il festival ha ospitato tanti personaggi del mondo dello spettacolo che durante la serata conclusiva del festival, presentata da Gaetano Stella, in collaborazione con le presentatrici Miriana Trevisan e Andrea Osvart, hanno presenziato sul “Lights Carpet” nella Villa Comunale di Salerno e a seguire sul Red Carpet presso il Cineteatro Augusteo.
Tanti i premi assegnati durante questa edizione del festival, in particolare il premio giuria popolare è andato a “DEEP”, un cortometraggio che vede alla regia Luca Alessandro e Allegra Bernardoni, prodotto da Lake Film e Saturnia Pictures.
Il cosiddetto “mocumentary”, in quanto prevede una parte di fiction e una parte di immagini reali, racconta il progetto “I caschi blu del mare”, lanciato da CMAS, Confederazione Mondiale Attività Subacquee, e promosso da UNESCO, MIUR, MiBACT, Comitati Scientifici, Università e Organizzazioni non-profit.
Il corto raccoglie le testimonianze degli allievi italiani e stranieri migranti che hanno conseguito proprio a Salerno il brevetto da 18 metri di profondità per attività subacquea. Wazib Abdullah del Bangladesh, Mamadi Kante della Guinea e Milad Samir Soliman dell’Egitto sono i protagonisti di questo corto e sono solo tre dei tanti migranti che aderiscono al progetto, che ha come obiettivo quello di creare un nuovo profilo professionale, i caschi blu del mare, impegnati nella pulizia del mare da agenti inquinanti e nel recupero di beni archeologici. Le riprese si sono svolte a Salerno per la durata di 4 giorni in 5 location diverse: il mercato rionale di Torrione, il campo di calcetto dell’II.SS. “Santa Caterina da Siena-Amendola”, una casa-famiglia, il porto “Marina D’Arechi” e una spiaggia.
DEEP è vincitore del progetto MigrArti 2018 e vede come narratore proprio Paolo Masini che segue dal 2016, per il MiBACT, il progetto MigrArti, con l’obiettivo di coinvolgere le comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia, con una particolare attenzione ai giovani di seconda generazione che fanno ormai parte integrante dal punto di vista umano, economico, culturale e lavorativo del tessuto sociale del nostro Paese.
Dopo aver vinto il bando Cinema indetto da MigrArti, DEEP ha partecipato ad agosto dello stesso anno alla selezione per entrare nella shortlist per la 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nella sezione del Premio MigrArti, un modo per far conoscere e affrontare il tema dell’immigrazione, della salvaguardia degli oceani e della tutela e il recupero dei tesori custoditi nei fondali.
DEEP racconta un esempio vero e proprio di integrazione e solidarietà, perché la vera sfida, dopo il soccorso, è quella dell’integrazione: fare sentire chi sbarca nel nostro paese partecipe di una comunità, e dare un segnale di speranza affinché il Mar Mediterraneo non sia solo un cimitero ma anche un ponte per avvicinare i popoli: il mare, soprattutto per i giovanissimi migranti, non sarà più sinonimo di morte e disperazione, ma, con questo progetto, diventa immagine di speranza per un futuro più accogliente e sereno.
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